Il primo ascolto di un disco è sempre quello decisivo. In questo recensione parliamo di uno dei rapper più famosi dell’ultimo decennio: Nitro. Con la sua arte ha entusiasmato numerosi fan, colpendo per il suo stile aggressivo insieme a una metrica indiscutibile. Pochi giorni fa il rapper ha pubblicato il suo ultimo disco, e il suo primo ascolto è stato per la nostra redazione sensazionale.
La direzione artistica dell’album è stata affidata a Moab assieme a Roberto Graziano Moro. Questa è una scelta che riflette per bene il significato del titolo: GarbAge (un gioco di parole tra la parola “spazzatura” e “età”), che sta ad indicare una forte critica nei confronti di un periodo spazzatura della vita che affrontiamo- demolita dalle rogne del vissuto e ciò che ci circonda, sempre più trash. Nitro guarda questo scenario con l’ottica del rapper a cavallo tra vecchia generazione e nuova, che incarnano temi completamente divergenti.
Troviamo quattordici tracce, dove si inseriscono dei featuring in numero del tutto minore rispetto agli ultimi contenuti pubblicati dai colleghi del cantante stesso. Scelta audace in un momento nel quale le collaborazioni fanno salire in tendenza dei brani a seconda del volto scelto. Nonostante la più che scontata presenza di Tha Supreme, Nitro rimane fedele a quei pochi collaboratori con cui si è sempre trovato bene: Gemitaiz, Fabri Fibra, Dani Faiv.
È sorprendente come la fruizione di questo album non sia dedicata ad ascoltatori medi, rendendo la musica qualcosa di personale- che può essere condivisa soltanto da chi ha a cuore una tematica specifica. Posizione, come già detto, in netta opposizione rispetto a quella di celebri volti dell’hip-hop italiano, che hanno pensato di snaturare il proprio stile (rendendolo vicino a quello apprezzato dalle nuove generazioni). Nonostante delle piccole variazioni di stile, infatti GarbAge risulta un perfezionamento delle incisioni di Nitro.
La traccia di apertura è senza dubbio profonda: su un pianoforte la voce di Nitro racconta la difficile vita di un uomo in un periodo storico spazzatura, dando il nome al prodotto stesso. Cicatrici è il seguente brano, che ancora in un modo crudo parla di una condizione difficile da affrontare: l’abuso di droghe pesanti. La fusione degli stili Metal e rap è perfetta all’interno di un pezzo, che, nonostante solo secondo di una lunga fila , fa rimanere già a bocca aperta.
Ancora più spiazzanti sono i sample di Cicatrici e MURDAMURDAMURDA: rispettivamente Heart Shaped Box dei Nirvana e La Ragione e L’Odio di Lou X.
Trovare un album così ricco di tematiche è nel mondo rap odierno (come avere te capito) è difficile:
“Tesoro, svegliati, sei già nel Matrix
Guarda che non voglio far pena a nessuno
Urlo i miei drammi per esorcizzarli
E poi chi si è visto si è visto, fanc*lo”
L’intelligenza di brani come No Privacy/No Caption Needed o l’eleganza di Saturno sono tra di loro così discordi stilisticamente, ma creano un unicum meraviglioso. A tal ragione, i primi due sono molto più frenetici, a differenza dell’altro ( che quasi ricorda venature della musica indie pop attuale).
Dopo un primo ascolto che già colpisce, l’invito è quello di stare attenti ai particolari di ogni incisione (Midsommar citato in Saturno). Pezzi come Wormhole vi faranno immedesimare nel dolore provato dall’artista. Altri ne condivideranno la sensazione di rivalsa in Rispetto.
Un’ultima componente assai frequente in GarbAge è l’odio che Nitro ha sempre sfogato attraverso la musica, e in ogni brano (delle piccole parole, come in tutta le strofe) è ben espressa dunque una frustrazione nei confronti della già citata società attuale e dell’amore. Questo tema è toccato con la classica brutalità che ha reso il cantante noto; un atteggiamento privo di cautela, ma che evidenzia ancor di più il nesso tra musica e passione provato da egli stesso.
In questo vortice di emozioni a nostro parere l’ascoltatore non può che rimanere soddisfatto di uno dei dischi più interessanti degli ultimi anni nella scena rap e, sicuramente, il migliore fino ad ora del 2020.